(http://www.tele8tv.com/news/30740/a-salemi-si-chiude-il-festival-delle-comunita-ospitanti)
AttualitàA Salemi si chiude il festival delle comunità ospitanti
Tra musica, libri/storie, talk, food delle culture animazioni e laboratori
Si è concluso, dopo tre giorni
di attività, il Festival delle Comunità Ospitanti promosso dal Comune di
Salemi, Assessorato alle politiche giovanili e comunitarie, Assessorato
ai servizi sociali, progetto SPRAR e dalla Cooperativa C.O.R.F. Onlus,
in collaborazione con la Cooperativa Sociale CRESM, il Forum del Terzo
Settore-Provincia di Trapani, IISS "F. D'Aguirre" e le associazioni AGA,
Associazione Artistica Artemisia, Leo Club Salemi, Associazione
musicale "V. Bellini", Associazione Emydance.
La Città di Salemi è stata travolta
dall'euforia delle comunità ospitate generando nuove spunti di
riflessione in materia di accoglienza e integrazione anche grazie alle
attività pre-Festival e dalla collaborazione con alcune associazioni
locali.
In sintesi.
L'inaugurazione del 9 dicembre è
avvenuta in presenza degli Amministratori, la Cooperativa sociale Corf
Onlus, che gestisce il progetto Sprar per conto del Comune, Save the
children in prima linea sin dagli sbarchi nelle coste, il Forum del
Terzo Settore e il loro ruolo come associazioni nell'accoglienza, la
scuola e la ricaduta dell'azione educativa soprattutto tra i minori
stranieri. Durante l'incontro è emersa anche la necessità di proporre un
tavolo per la costituzione di una 'Consulta delle culture'
locali/provinciale con sede a Salemi.
Nella seconda giornata sono state
riunite, attorno ad un focus, le comunitá ospitanti locali e della
provincia, che con la guida della dott.ssa Graziella Manno (tutor
provinciale dei progetti Sprar), hanno ragionato su quelle attività
portate avanti in questi anni o sulle buone pratiche da seguire per
meglio offrire il servizio agli ospiti. Tra le comunità presenti:
Cooperativa sociale CORF Onlus, Cooperativa sociale Etica, Consorzio
Solidalia, Cooperativa Sicilia Bedda, Associazione TerraFerma,
Associazione Mokarta.
Un dato negativo emerso é stato la non
costante collaborazione tra le comunitá che insistono sullo stesso
territorio e sembra, invece, più semplice, avviare una collaborazione
con le strutture che insistono su territori diversi. Nel pomeriggio,
grazie alla presenza del prof. Marco Antonio Pirrone, docente di
sociologia generale e del diritto presso l'Università di Palermo e della
dott.ssa Martina Lo Cascio, è stato approfondito il concetto di
integrazione passando per quelle esperienze territoriali che mettono in
relazione il binomio lavoro-sfruttamento degli immigrati.
Nella giornata conclusiva è stata data
voce alle Amministrazioni e alle loro progettualità in vista delle
continue e future migrazioni previste. La parola poi è passata ai
ragazzi dei centri di accoglienza che hanno raccontato le proprie storie
e speranze per un futuro migliore in terra "straniera".
Un ruolo determinate, invece, hanno
avuto i triangolari di calcio e i momenti di food condiviso, ma i
laboratori urbani si sono confermati occasione per fare meglio comunità e
per avviare un percorso proficuo di collaborazione tra pari e non solo.
Il laboratorio di street art curato da
"I Mangiatori di Patate" ha condotto i ragazzi nella realizzazione di un
murales nel centro storico mettendo in risalto le diverse identità; il
laboratorio di musica di insieme, curato dall'Associazione musicale "V.
Bellini", ha dato la possibilità di fare espremire attraverso gli
strumenti musicali a percussioni nuovi "talenti" presenti nei centri di
accoglienza; i laboratori di valorizzazione del territorio, guidati dai
ragazzi del Leo Club di Salemi, e quello per la realizzazione delle
bandiere del mondo, guidato dall'Associazione AGA, hanno messo in
evidenza l'abilità manuale dei partecipanti; il laboratorio di
danzamovimentoterapia, curato dall'Associazione Emidance, ha posto
l'attenzione su come il movimento e il corpo possono portare l'altro ad
attraversare un particolare momento difficile della vita del migrante e
posto anche in relazione con la comunità; e il laboratorio per la
realizzazione del grande Mandala, in piazza Libertà, è stato il momento
che, oltre aver visto più di 60 partecipanti, è divenuto il "segno"
caratterizzante di questa prima edizione.
La riflessione portata avanti dal
Festival ha dunque permesso agli enti locali, cooperative e centri di
accoglienza, associazioni e cittadini, di lavorare sulla tematica delle
migrazioni, seppur consapevoli di aver rappresentato un punto di
partenza, per iniziare a creare nuove occasioni di aggregazione e
determinare nuove buone pratiche, per sapere meglio accogliere, sapere
condividere e sapersi divertire insieme, nonostante le differenze e le
diversità culturali.
comunicato stampa