laboratori di arte madonnara

Da sempre gli artisti di associazioni artemisia realizzano opere di arte Madonnara.
I laboratori sono fatti per avvicinare i giovani artisti a questo tipo d'arte. 

L'età indicata per questi laboratori è da 3-4 fino a 14 anni ma gli artisti madonnari in tutto il mondo hanno le più disparate età, alcuni artisti di seconda o addirittura terza generazione scendono in strada ad ogni bella giornata di sole, per dare la possibilità a tutti i passanti di godere dell'arte di strada.


 Arte madonnara: cosa è?

"I madonnari sono artisti di strada, così chiamati dalle immagini, soprattutto sacre e principalmente Madonne, che sono soliti disegnare per strada. Il termine è di probabile origine centro-italiana. Il madonnaro è un artista ambulante nomade che si sposta da un paese all'altro in occasione di sagre e feste popolari. Esegue i suoi disegni con gessogessetti o altro materiale povero, su strade, marciapiedi, cemento, selciato di centri urbani e che trae il proprio sostentamento grazie alle offerte del pubblico quali oboli o elemosine."


quali sono i materiali occorrenti? 

Il gessetto o gesso è una stecca di solfato di calcio usata come materiale di scrittura su superfici adatte, tipicamente sulle lavagne. Il gessetto da lavagna è tipicamente bianco, ma si trova in commercio in numerosi colori differenti.
Artista di strada che disegna con i gessetti.

I gessetti vengono anche utilizzati per scrivere sul cemento e sui marciapiedi (in inglese sidewalk chalk drawing). Il disegno con il gesso è un fenomeno di arte di strada al centro di eventi e concorsi. Artisti come Kurt WennerEllis Gallagher e Julian Beever hanno realizzato complessi graffiti con gessetti e pastelli, spesso sfruttando l'anamorfismo.


come si realizza un lavoro di arte madonnara
tanta creatività, tanto amore per l'arte e non aver paura di sporcarsi, questi sono i consigli migliori.

  



Laboratori Museali


L'associazione artistica Artemisia organizza laboratori artistici all'interno del museo di Salemi.
Il museo è organizzato con tre arie diverse: arte sacra, il museo della mafia e arte preistorica.


Museo dell’Arte Sacra:

Sorge al piano terra dell’ex Collegio dei Gesuiti e raccoglie tutti i tesori che un tempo erano custoditi nelle chiese salemitane prima del terribile evento del terremoto del Belice. Una volta recuperate, nel 1982 la curia vescovile di Mazara del Vallo e il Comune di Salemi hanno stabilito che queste opere dovessero essere custodite all’interno del Museo comunale del borgo salemitano. Successivamente, a seguito di una riorganizzazione museale generale, quest’ultimo venne rinominato proprio Museo dell’Arte SacraTra i reperti di grande valore, restaurati e riportati quasi del tutto, alla loro bellezza originale, si annoverano: sculture di legno o in marmo, arredi sacri, statuette votive e dipinti che dall’arte classica vanno a quella moderna, toccando anche il Rinascimento e il BaroccoNel 2007, il polo venne ristrutturato e adeguato alla contemporaneità, ampliando ulteriormente il suo catalogo di beni culturali di alto prestigio.

Museo della Mafia:

-L’inaugurazione del Museo della Mafia è avvenuta in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, un periodo che ha anche visto l’ascesa di quella dolorosa macchia nera della storia italiana: appunto, la Mafia. Suddiviso in dieci cabine elettorali, l’esposizione permanente conserva tutte le attività mafiose legate a Cosa Nostra: il ruolo della famiglia, la politica, il rapporto con la religione, le intimidazioni della gestione dell’energia e dell’acqua, fino alle terribili stragi e al carcere. Nel tunnel dedicato alla “Palermo felicissima” sono, invece, esposte le varie fasi di un grande abuso edilizio che termina con la visione di un cadavere mummificato, riprodotto dall’artista Cesare Inzerillo. Mentre, ai lati si fronteggiano delle foto silenziose e al tempo stesso di fuoco, quelle della Palermo distrutta dalla presenza della Mafia e le altre di un’utopica città, quella che sarebbe potuta diventare uno dei centri più fiorenti del mondo intero. Successivamente, si passa al labirinto, dove si conserva cronologicamente la storia di Cosa Nostra, attraverso la ricostruzione degli articoli di giornale più significativi di quel periodo oscuro. A seguire, invece, si entra nella sala delle pale eoliche, memento di quei paesaggi devastati con questo espediente, per volere mafioso. In questa stanza, un pavimento erboso fluisce su uno schermo che proietta proprio il fruscio delle pale al contatto con il vento, in un continuum spaziale che richiama la natura. A seguire, un murale racconta le vicende delle vittime dell’organizzazione criminale siciliana, dimostrando anche che, per alcuni di loro, la lotta non è ancora finita. Infine, prima di concludere il tour, i visitatori possono visionare documentari e interviste sul tema.